giovedì 16 dicembre 2010

Arredi robotici: sedie, tavoli, divani e sgabelli riconfigurabili e trasformabili

Il futuro si avvicina, così velocemente che ci sembra quasi di corrergli incontro; ed è la tecnologia, nel senso più lato del termine, a darci la dimensione di questa corsa: il progresso ormai è una questione di conquiste hi-tech, anche in casa, tanto che l'integrazione più evidente tra l'abitare e la tecnologia, la domotica, sta prendendo sempre più piede come elemento indispensabile per vivere bene, ma anche per rispondere alle esigenze ecologiche e di risparmio energetico.

Ma la tecnologia in casa, oltre che con la domotica, gli elettrodomestici o l'home theatre, sta entrando anche da un'altra porta: sono direttamente gli arredi infatti a rendersi sempre più sofisticati, sempre più complessi e performanti, con l'aiuto della scienza. E non parlo solo di superfici futuristiche, ma poi neanche troppo, dove basterà appoggiare un peperone per ricevere tutta una serie di informazioni circa lo stato del frigorifero e le ricette che si possono preparare con quello che abbiamo in dispensa; o dove basterà agitare un dito per interfacciarsi direttamente con i mobili, il loro contenuto e il resto del mondo.

Parlo di veri e propri robot che si trasformano in arredi; o se volete, il contrario: arredi che si trasformano in robot. Sono diversi i progetti come quello che trovate a questo link che mirano a una riconfigurazione dello spazio abitativo o aziendale il più possibile automatizzata, reiterabile ogni volta che se ne sente la necessità, estremizzata fino a concedere la facoltà di una versatilità mai raggiunta prima e quindi di una personalizzazione pressochè infinita.

Tavoli che diventano sedie, sedie che diventano sgabelli, divani che ridiventano sedie: il tutto nel giro di qualche secondo, soltanto perchè si è premuto un pulsante. Rimane indubbio che con dispositivi di questo genere, che non mi azzarderei più a chiamare arredi, la flessibilità diventerebbe la protagonista dello spazio, anche di uno ristretto.

Tutte cose estremamente affascinanti, tutte cose entusiasmanti. Ma io ho una perplessità: a parte i tempi e i costi di realizzazione, probabilmente ancora molto lontani dalla realtà, quale sarebbe il grado di comodità di oggetti simili? E ancora: dove andrebbe a finire l'eccezionalità di un design, l'unicità di una forma, l'esclusività dell'arte fatta arredo?

Se la personalizzazione dello spazio infatti potrebbe conoscere un livello mai visto prima con degli ipotetici arredi robot, ciò che si potrebbe rischiare di perdere è la personalizzazione dell'estetica e del senso del bello. In questo campo si andrebbe invece incontro a una decisa spersonalizzazione, al contrario ad un'omologazione, che ad alcuni potrà anche piacere in nome dell'uniformità, ma che farebbe perdere il senso di ciò che è realizzato con cura puramente artistica.

Visto che la sedia è l'elemento della casa maggiormente preso in considerazione dai progetti di arredi robotizzati, si potrebbe fare un raffronto tra questi ultimi (che per le caratteristiche intrinseche descritte non potrebbero sfoggiare niente altro se non un'estetica molto lineare e poco distintiva) e alcuni esempi di sedie di design, con una piccola rassegna che potenzialmente potrebbe estendersi all'infinito.

La particolarità ad esempio della linea tratteggiata dalla sedia Aida, non potrebbe venir replicata da un dispositivo robotizzato, almeno non in un futuro prossimo dove le forme delle macchine saranno ancora molto grezze.




E come riprodurre in "senso robotico" la leggerezza della sedia Aria che con il gioco di fili metallici colorati, crea delle forme sottili eppure molto affascinanti?




Lo stesso discorso poi vale per pezzi d'arredo di un certo calibro, come la sedia Betty, che proprio non riuscirei a vedere sotto le spoglie di un robot.




Dove andrebbero a finire l'eleganza e il gusto se tutti gli arredi fossero simili fra loro e senza anima, anche se dotati di movimenti??

lunedì 6 dicembre 2010

Come scegliere e apparecchiare la tavola per Natale

Si avvicina una delle occasioni più magiche dell'anno, soprattutto per l'aura di convivialità che porta con sè: il Natale è infatti il momento migliore per organizzare pranzi e cenoni dove riunire parenti e amici. La tavola è quindi al centro dell'attenzione e saperla presentare è una delle chiavi del successo di un'occasione come questa.

E' fondamentale però avere a disposizione un bel tavolo da apparecchiare, un tavolo solido, resistente, piacevole e molto spesso allungabile, per ospitare più persone e occupare meno spazio quando rimane chiuso.

Il tavolo allungabile Airo potrebbe costituire di per sè una moderna tavola di Natale, con l'aggiunta di sole tovagliette all'americana o di runner, perchè si possa intravedere il rosso d'atmosfera del suo piano in cristallo, perfetto proprio per quest'occasione festiva.




Anche il tavolo allungabile Action potrebbe essere un'ottima soluzione visiva, con le sue particolari gambe a U rovesciata, da sottolineare anche qui con un'apparecchiatura particolare e minimale.



La tradizione e il galateo vorrebbero una tavola apparecchiata con una bella, ma semplice tovaglia bianca, adattabile a decorazioni di vario genere; nulla però vieta di travalicare i confini del galateo e di proporre qualcosa di più innovativo ma ugualmente bello agli ospiti.

Tovagliette in bambù o runner in tessuti neutri possono essere valide alternative alla tovaglia, l'importante è che poi venga rispettato l'ordine degli accessori da sistemare su di esse.

Il piatto piano deve servire per tutte le portate, compreso il primo; se è prevista una minestra, allora occorrerà sistemare anche il piatto fondo sopra a quello piano. Meglio se i piatti sono accompagnati da un sottopiatto: nel caso di una tovaglietta all'americana particolare, il sottopiatto potrebbe essere costituito proprio da quest'ultima.

A destra del piatto vanno sistemati coltello ed eventuale cucchiaio, mentre a destra vanno le forchette: carne e pesce, se presenti, devono avere un coltello e una forchetta ciascuno.

Davanti al piatto vanno sistemati i bicchieri: il primo è quello per l'acqua, seguito a destra da quello per il vino rosso; ancora più a destra andrebbe il bicchiere da vino bianco, se previsto, e all'estremità si dovrebbe sistemare il bicchiere da spumante, per il dessert.

Sempre davanti al piatto e a proposito di dessert, bisognerebbe sistemare le posatine da dessert. Un piattino davanti alle forchette dovrebbe poi ospitare il pane oppure il burro.

Queste sono le regole del galateo, che comunque non escludono la presenza di segnaposto e centrotavola. Ovviamente questi ultimi devono essere in tema con il Natale e non devono comunque risultare troppo ingombranti: certo se lo spazio in casa è tanto e il tavolo è grande come il Brera in rovere (fino a 270 cm!), allora c'è posto proprio per tutto e tutti. Il centrotavola tuttavia non deve mai essere troppo alto, perchè deve permettere ai commensali di guardarsi e parlarsi.



Certo se lo spazio a disposizione è ridotto e il tavolo è così bello da volerlo mettere in mostra senza coprirlo con una tovaglia, allora l'apparecchiatura tradizionale da galateo potrebbe essere modificata, a favore di una tavolata più easy ed informale, ma sicuramente bella.

Rosso, oro, verde, bianco e argento sono i colori tipici del Natale, da utilizzare per tovagliette, runner, segnaposti o stoviglie; decorazioni come quelle per l'albero di Natale, inserite in un vaso trasparente e basso, potrebbero costituire un bel centrotavola, così come qualche stella di Natale e qualche candela, che contribuirebbero a creare l'atmosfera giusta.

Attenzione però che candele profumate e fiori con aromi troppo forte non sono indicati a tavola, perchè potrebbero coprire gli odori del cibo o infastidire i commensali.

Non vi resta che prendere spunto e consigli e poi applicare un po' di fantasia per preparare una tavola di Natale davvero bella e suggestiva. Se poi avete un tavolo come Cathedral l'atmosfera più formale vien da sè, basterebbe avere soltanto cura di utilizzare una tovaglia che non vada a coprire la scultorea base in pietra.

giovedì 2 dicembre 2010

Appendiabiti e stile nell'ingresso

L'ingresso, lo dice la parola, è il luogo tramite il quale si accede. E qual è la prima cosa che si fa entrando? Potrà sembrare strano, ma il verbo a cui mi riferisco è "appendere": giacche, cappotti, sciarpe, ombrelli, cappelli. Sono la prima cosa che si posa entrando in casa.

Accedere, entrare, sono parole importanti, che un tempo erano investite anche di significati piuttosto mistici e profondi. Non era facile entrare in alcuni luoghi. Forse è per questo che oggi "entrare" e trovarsi subito a proprio agio è molto importante. Soprattutto in casa.

Nella concezione moderna dell'abitare non è affatto detto che esista un luogo apposito adibito ad ingresso, concepito così come lo era una volta, come luogo d'accoglienza a sè stante, anticamera di tutti gli ambienti della casa.

Oggi l'ingresso è relegato a parte di qualcosa di più ampio ed elaborato, come un open space, un grande living, oppure è semplicemente un angolo all'inizio di un corridoio o un piccolo spazio che introduce al resto della casa, sempre che lo si riesca a notare.

L'importanza dell'accoglienza all'ingresso si è forse persa nella notte dei tempi, per favorire una concezione dell'abitare più adatta ai tempi odierni, dove la frenesia e lo scorrere implacabile dell'orologio dettano ritmi che non possono permettersi indugi e convenevoli.

Eppure una sorta di ingresso esiste ancora. E appendere rimane la prima azione necessaria quando si entra, soprattutto in questo periodo dell'anno. Così come il suo contrario, "prendere" o "togliere" è l'ultima cosa che si fa prima di uscire e di abbandonare l'ingresso prima dell'accesso successivo.

Deve esistere quindi il modo di valorizzare visivamente e praticamente il moderno ingresso, anche se piccolo, anche se integrato in altri ambienti, anche se difficilmente riconoscibile come tale. Ricordo un piccolo monolocale di 20 metri quadri che ho abitato per qualche tempo in riva al mare: non c'era molto spazio per una divisione delle funzionalità, se non a livello strettamente visivo. E così l'ingresso rimaneva delimitato semplicemente dalla presenza di una scarpiera e di un appendiabiti. Eppure era riconoscibilissimo e in qualche modo anche accogliente.

Proprio questa è la funzione primaria dell'ingresso, "accogliere", seguita a ruota dalla praticità di un luogo che fa da anticamera per uno spazio così complesso e così delicato come la casa. Ecco perchè la presenza di un appendiabiti, accessorio non troppo ingombrante, ma assolutamente necessario, è ciò che serve per delimitare e rendere perfettamente riconoscibile e accogliente qualunque tipologia di ingresso, piccolo, grande, isolato o integrato.

Basta infatti un appendiabiti deciso, con carattere, con una personalità spiccata a dare energia e vitalità a questo spazio, talvolta messo in ombra e dimenticato, a torto.

Colori accesi, forme inconsuete, ingombro anche minimo ma funzionale: sono queste le caratteristiche che possono rendere un ingresso altrimenti insignificante, un luogo d'accoglienza, capace subito di proiettare nello stile ricercato di una casa e della sua storia. E' dall'appendiabiti quindi che si può capire immediatamente il carattere di un'abitazione; è alla scelta dell'appendiabiti quindi che bisogna prestare molta attenzione.

L'appendiabiti Tree in polietilene lucido oppure opaco, disponibile in diversi colori piuttosto decisi, è esattamente ciò che ci vuole per sottolineare l'importanza di un piccolo ingresso, che così non sfuggirà più nè all'occhio nè alle braccia che appendono. La continuità fra interno ed esterno è assicurata dalla forma ad albero che richiama subito la natura.



L'appendiabiti in metallo Baum, realizzato in acciaio bianco opaco, introduce decisamente a una casa elegante, ma anche originale e ricercata, fatta di oggetti e dettagli sicuramente fuori dal comune e votati anche alla funzionalità.



Più informale ed easy invece la casa introdotta dagli appendiabiti da muro Globo, ideali ad esempio per un monolocale oppure per un ingresso dalle dimensioni molto ridotte.



L'appendiabiti Sardanapalo in metacrilato è invece pensato proprio per risaltare ed esaltare l'ingresso di una casa piena di sorprese e di arredi che di per sè possono costituire delle esperienze visive senza precedenti.

giovedì 25 novembre 2010

Una camera da letto romantica

Una camera da letto è il compendio di tante caratteristiche e di molte sensazioni; una su tutte però prevale nell'allestimento dell'ambiente notte, soprattutto se a idearlo è uno spirito femminile, lo stesso che per definizione e vocazione "regna" in casa: il romanticismo.

Una camera da letto romantica è il sogno di ogni donna, ma sotto sotto anche di ogni uomo. Quale rappresentante della popolazione maschile infatti si sognerebbe di contrariare la sua dolce metà? Scherzi a parte, se la camera da letto è accogliente e trasmette piacevoli sensazioni di calore, ne deriva un benessere diffuso ad entrambi i componenti della coppia.

Innanzitutto occorre una definizione precisa del termine "romantico": quella sensazione sognante, sospesa, venata da un pizzico di sensualità e passione. Secondo me il romanticismo è questo, nè troppo casto da una parte, nè troppo carnale dall'altra.

Ma come ottenere un effetto "romantico" al punto giusto in camera da letto? Bè, oltre all'utilizzo di candele, luci soffuse e aromi particolarmente indicati, di importanza basilare risultano i protagonisti della camera: il letto e la sua biancheria.

Il letto matrimoniale è la prima e forse unica cosa che si nota al colpo d'occhio in questo ambiente; e se è vero che i particolari e i comprimari spesso fanno la differenza, è anche vero che gli attori principali devono essere impeccabili.

Così il letto è il primo ingrediente di una camera romantica: la sua forma, i suoi materiali ed infine i suoi colori, sono gli elementi che lo renderanno più o meno sensuale, più o meno appassionato e appassionante.

Curve e volute, unite ad esempio al ferro battuto, sono capaci di trasmettere subito una sensazione di fascino, legata al passato, ma anche a icone senza tempo, come il letto in ferro battuto Fantasy.



I tessuti di un letto a baldacchino, che richiamano non solo tempi ma anche luoghi esotici e in qualche modo lontani, evocano nidi d'amore, privati e intimi, da vivere con sentimento, con trasporto. Guardate ad esempio il letto a baldacchino Fior di Pesco: non è meravigliosamente romantico?



La forma di un letto rotondo o comunque tondeggiante, ricorda l'armonia assoluta, la stessa che nell'immaginario collettivo corrisponde alla coppia, al cerchio perfetto, al 'androgino riunito delle sue due metà un tempo scisse.

Anche un letto contemporaneo può avere il suo fascino romantico: linee minimali e pulite di letti in legno che ricordano l'Oriente e la filosofia Zen, oppure le particolari forme di letti moderni sospesi nell'aria, fluttuanti sulla luce, magari imbottiti, che stimolano la fantasia, la creatività. Come il letto Aladino Up, sospeso nel tempo e nello spazio.



Per rendere una camera da letto davvero romantica, sono poi i "vestiti" del letto a essere protagonisti: un bel letto, senza i tessuti adeguati, non può essere considerato romantico al punto giusto.

Ovviamente sono sete, rasi e cotone di qualità a trasmettere le sensazioni visive e tattili immediatamente più sensuali; ma sono anche i colori, ben abbinati ai materiali del letto, a fare la differenza: porpora, rosso fuoco, rosa e lilla, diversi tipi di arancione, oppure tonalità pastello unite a un legno scuro, al bianco di un materiale contemporaneo, al ferro battuto, al tono su tono di letti imbottiti o alle forme sinuose di letti moderni, possono accendere l'istinto e l'atmosfera.

Ne è un esempio calzante il letto in ecopelle Turning Around in questa versione rivestita in rosso, davvero molto, molto sensuale.

giovedì 18 novembre 2010

Poltrone di design: la storia della Egg Chair di Arne Jacobsen


Entrata ormai a pieno titolo nella Storia del Design come segno distintivo e iconico di un abitare confortevole e anche esteticamente bello, l'evocativa poltrona Egg Chair non fu in realtà ideata per ambienti domestici.

La Egg Chair nacque infatti dalla matita del celebre designer Arne Jacobsen nel 1958 per arredare l’esclusivo Royal SAS Hotel di Copenhagen e divenne subito famosa insieme alla Swan Chair, come prima sedia girevole rivestita e imbottita.

L'evocativo nome "Egg" si rifà alla forma arrotondata di questa seduta, o viceversa se preferite: è proprio questo il caso di dire che non è chiaro se sia nato prima l'uovo o la sedia, ma ai fini di quel che ci rimane, poco importa.

Basti sapere che l'uovo, in quanto concetto mistico, talvolta religioso, più spesso filosofico, è una forma che ha sempre ispirato e che continua a ispirare i creativi, come metafora della vita ma anche come entità formalmente perfetta della natura.

Nella mente di Jacobsen, la Egg Chair doveva rappresentare il guscio che avrebbe protetto e accolto l'uomo, creando per lui un rifugio ad hoc, confortevole e privato, dotato della giusta intimità.

Concepita inizialmente come un divano, la Egg Chair pare tragga ispirazione da Eero Saarinen e dlla sua Womb Chair, anche se in molti sostengono che la versione di Jacobsen sia parte di un progetto molto più completo.



Oggetto del desiderio per tutti gli appassionati di design, la Egg Chair conserva ancora oggi tutto il suo fascino di allora, sospeso tra l'avanguardia, il sofisticato e il cosmopolitan style, e porta nelle case di chi la sceglie tutto il suo spirito futuristico, tuttavia legato al concetto delle origini.

La Egg Chair è oggi disponibile con rivestimento in econappa o in pelle, da scegliere in diversi colori, per trasformare il soggiorno, la zona studio, la camera da letto o qualunque altro ambiente della casa in un luogo di relax privato e accogliente. E all'insegna della Storia del Design più raffinato.

mercoledì 3 novembre 2010

Letti in legno, ricordo della notte dei tempi

Un letto in legno: solido, naturale, accogliente, adattabile a tanti stili d'arredo, per camere da letto belle e funzionali. E' questa la sensazione che provo quando entro nella mia camera, soprattutto quando la meta tanto agognata per il riposo e per trovare un po' di calore è proprio il letto.

Scegliere un letto in legno non è stato facile, ma solo perchè i letti in legno non sono gli unici a trasmettere emozioni forti: anche quelli in pelle o in tessuto sono belli e resistenti, ma alla fine la voglia di avere un pezzo di natura e di Terra in casa ha prevalso, costringendomi piacevolmente ad abbinare il letto a comodini, armadio e cassettiera, tutto in legno.

Il risultato è uno splendido contrasto tra l'arancione delle pareti e le proprietà misteriose di un legno scuro come il rovere moro, che la sera mi accoglie, tingendo in modo suggestivo il mio angolo intimo e privato, e la mattina mi dà vigore, sprizzando energia.

La mia è una camera moderna, ma nulla vieterebbe a un letto in legno di entrare a pieno titolo in una camera da letto classica, in una camera da letto minimalista o in una camera da letto etnica: concorrono anche le forme a dare vita a uno stile, ma un materiale come il legno, antico, evocativo, resistente, infinitamente e sempre bello, si adatta veramente a tutto.

E se all'avvicinarsi dell'inverno la cosa forse più confortevole in assoluto è dedicarsi alla scelta della biancheria da letto, a cuscini, lenzuola, piumini, coperte e plaid, sotto cui immaginare di stare quando fuori il tempo ulula la sua tristezza, suggerisco che chi sente voglia di rinnovamento ma anche di calore, si dedichi all'autentico piacere di scegliere insieme a queste cose anche un letto nuovo, e di sceglierlo in legno, per averne restituita una sensazione di rifugio, di conforto, di intimità profonda.

Ogni essenza di legno è capace di trasmettere emozioni differenti, diverse per ognuno di noi: il legno scuro a me sa di misterioso, ma anche di forte, il legno chiaro mi dà calma e tranquillità; e così l'essenza noce o quella ciliegio sono in grado di evocare ricordi e sensazioni diverse.

Forse perchè in qualche vita precedente o nella nostra memoria genetica rimangono impresse le rimembranze di quando sotto a quel ciliegio o a quel noce passavamo le notti e dormivamo pur cullati da una presenza solida come quella di un albero grande e forte, anche se all'addiaccio; forse perchè abbiamo vissuto innumerevoli avventure, fughe, ritrovi e ripari sotto a quegli alberi, dove la notte si faceva scura e minacciosa, ma dove potevamo trovare conforto.

Il letto Min in rovere moro, con la sua presenza elegante e la dolce curvatura della testiera, mi ricorda un rifugio fidato, accogliente, perso nella notte di quei tempi misteriosi e dimenticati.



Il letto Omra in ciliegio è per me invece un chiaro segno di sicurezza: quest'essenza mi ricorda coscientemente il luogo dove da piccola cercavo riparo, dove riuscivo a trovare sollievo lontano da tutto ciò che mi rattristava.



Il letto Versus in noce mi sembra il luogo perfetto per cadere in un sonno ristoratore, evocativo non solo di tempi ma anche di posti lontani ed esotici, e rischiarato da luci che portano lo stesso conforto che, nelle notti profondamente buie di una volta, quando le città erano entità altre rispetto ad ora, portava con sè la luna.

venerdì 22 ottobre 2010

2 anni online

Il 22-10-2008 il sito ArredaClick.com viene pubblicato e reso visibile "al mondo": incredibilmente una coccinella si appoggia al monitor sul quale con emozione vediamo finalmente online il sito a lungo testato.

Ricordo che lo prendemmo come un segno di buon auspicio...è veramente inusuale vedere una coccinella, ancor di più in ufficio proprio nel momento in cui ci si ferma un attimo a guardare con soddisfazione il frutto di mesi di lavoro.

Il nostro sistema di statistiche ha iniziato come da programma a salvare i dati dal giorno successivo alla pubblicazione, e mostra per il 23 ottobre 2008 "ben 4 visitatori"...probabilmente i nostri 2 pc di allora e quelli di un amico od un genitore! 

Oggi 22-10-2010 sono passati 2 anni, 500.000 visitatori, e la coccinella è diventata una farfalla che vola insieme ai nostri sogni. Sembra una frase fatta ma è veramente così: stiamo crescendo come azienda, ed ognuno di noi dello staff sta crescendo come persona, con la doverosa modestia che è giusto coltivare come valore, ma anche con l'orgoglio di essere innovatori nel settore dell'arredamento.


Auguri ArredaClick!

giovedì 21 ottobre 2010

Poltrona Question Mark, un pezzo della Storia del Design

Anche se relativamente recente, la poltrona Question Mark è già entrata a pieno titolo nella Storia del Design moderno e contemporaneo, grazie alle sue linee, ma anche al suo significato.

Iconica, onomatopeica, ironica, divertente, rappresentativa: a partire dal nome, Question Mark è un'esplosione di concetti, tutti racchiusi nella sua forma sinuosa ed elegante, adattabile a qualunque ambiente.



Scaturita dalla fantasia del designer tedesco Stefan Heiliger, che crea complementi d'arredo da oltre 30 anni, per l'azienda totalmente Made in Italy Tonon, la poltrona Question Mark interpreta perfettamente la concezione del vivere moderno.

Question Mark in inglese significa punto interrogativo; e non era difficile capirlo, guardando le linee di questa poltrona, anche da angolazioni diverse (l'effetto visivo è come quello della Gioconda, che ti guarda ovunque vai, però in tre dimensioni).

Il punto interrogativo riassume tutte le domande del vivere contemporaneo: domande che forse un tempo si ponevano in pochi (filosoficamente parlando) e che oggi sono al centro del nostro pensare. Chi siamo? Dove andiamo? Perchè? Che ci facciamo in mezzo al caos delle città? Cosa ci piace? Perchè non siamo immortali? Cosa succede nel mondo, mentre noi rimaniamo fermi?

Fermi. Esattamente fermi, seduti a pensare a tutti questi interrogativi, su una poltrona che guardacaso li vuole rappresentare; fermi, mentre tutto ci scorre intorno, passando inconsapevolmente per quel minuscolo punto interrogativo nell'universo. Un punto interrogativo che alla fine si identifica proprio con il nostro essere, con noi stessi e che soltanto per questo merita di trovare posto nelle nostre case, dentro agli unici punti fermi che ci rimangono in questo mondo che vorticosamente gira.

Ha vinto numerosissimi premi la Question Mark di Stefan Heiliger per Tonon: perchè pratica, speciale, bella, oltre che concettualmente importante. La seduta infatti, nonostante sia costituita da una struttura sinuosa e continua priva di braccioli, risulta estremamente comoda e funzionale, data la possibilità di ruotare a 360° sulla base centrale in acciaio cromato e data l'imbottitura in poliuretano espanso schiumato ignifugo.

Il suo design easy ma allo stesso tempo elegante poi, la rende adatta a soggiorni, camere da letto, angoli studio, luoghi di passaggio, ingressi, sale da pranzo (intorno a un tavolo tante Question Mark sono semplicemente favolose) di qualunque genere: facile da spostare, piacevolissima da vedere e da toccare, grazie ai numerosi rivestimenti (in tessuto o in pelle) e ai colori personalizzabili con una miriade di sfumature diverse.



Scegliere una poltrona Question Mark per la propria casa significa cavalcare l'onda del pensiero contemporaneo, farsi portatori della propria personalissima filosofia di vita moderna, arricchire lo spazio della propria dimora con un pezzo ormai storico e iconico e regalare un tocco informale ma raffinato a qualunque ambiente domestico.

giovedì 14 ottobre 2010

Sedie trasparenti in materiale plastico: leggere, resistenti e belle

Le sedie trasparenti mi hanno sempre affascinata. Non ne conosco il motivo preciso, ma è come se la loro evanescenza mi permettesse di percepire attraverso di loro un mondo che sta oltre, forse anche un mondo che non esiste. Non lo vedo chiaramente questo mondo, ma lo indovino e la sedia trasparente me lo evoca, regalandomi immediatamente sensazioni affascinanti.

Certo per fare una sedia trasparente i materiali tradizionali non sono molto utili: ci sono il vetro e il cristallo, certo, ma immaginate una casa popolata da sedie di vetro?!? Fragile, talvolta pesante, pericoloso per un oggetto come la sedia, che continuamente viene spostata e utilizzata nei più disparati contesti. Il vetro e il cristallo sono fantastici per i tavoli, più statici e meno strapazzabili.

Va da sè che le sedie trasparenti per definizione non possono essere realizzate se non in materiali plastici: solo questi ultimi infatti permettono a questi complementi di risultare pratici e allo stesso tempo estremamente belli da vedere.

Nonostante il progresso ci abbia abituati alla presenza della plastica, che nella seconda metà del Novecento ha portato con sè delle vere e proprie rivoluzioni di vita, di concetto e di pensiero, sono ancora molti a essere scettici nei confronti di questo materiale e dei suoi derivati. Come se la plastica rappresentasse una categoria inferiore, come se non fosse di qualità, come se non fosse abbastanza resistente. Tutte leggende metropolitane: il progresso tecnico degli ultimi decenni ha reso questi materiali veramente versatili e funzionali, assolutamente utilizzabili in casa con arredi e accessori.

Policarbonato, tecnopolimero, metacrilato: nomi difficili, con processi di composizione e lavorazione molto complessi, ma con comuni denominatori molto positivi. Resistenza meccanica, resistenza agli urti, resistenza all'acqua, facilità di pulizia: si tratta di caratteristiche eccezionali per l'utilizzo di oggetti come le sedie, che possono passare facilmente dall'in all'outdoor, che devono sopportare pesi talvolta anche elevati, che possono subire urti e potenziali danni in ogni momento.

A onor di cronaca, è essenziale pensare anche al fatto che i materiali plastici sono più difficili da smaltire, ma il progresso tecnologico sta lavorando anche a questo e presto probabilmente queste sostanze diventeranno anche ecologiche (e alcune lo sono già).

In ogni caso, non è soltanto una questione di praticità e di caratteristiche tecniche: i materiali plastici sono belli. A discapito di tutti coloro che vedono un'estetica piacevole soltanto nel legno o nelle pietre o nel ferro (comunque materiali con tutta una loro storia e un loro fascino incomparabile), io affermo con convinzione che la plastica è in grado di creare effetti visivi sorprendenti, più che piacevoli, anche spettacolari.

Unire la plastica alla leggerezza della trasparenza, magari venata di colori che diventano così evanescenti ma molto evidenti, dà vita a un connubio a mio parere senza pari, che in una sedia ha tutto un altro appeal rispetto al legno o al ferro.

Ad esempio la sedia L'Eau in tecnopolimero trasparente è un capolavoro estetico ed emozionale: complice di una visione capace di evocare sensazioni quasi fisiche, L'Eau incarna concretamente il significato del suo nome.



La sedia Alchemia in policarbonato o in nylon dimostra una volta di più la versatilità dei materiali plastici nel realizzare forme diverse e accattivanti.



La sedia La Marie in policarbonato trasparente esalta la bellezza della plastica colorata con la sua semplicità formale e la sua compostezza, capaci di renderla eventualmente protagonista di una sala da pranzo anche minimale.



La sedia Aria in policarbonato trasparente è un'altra autorevole rappresentante di come la plastica possa evocare in realtà elementi del tutto naturali, con il loro movimento ma anche con la loro presunta staticità, con la loro fluidità e con la loro leggerezza.

sabato 9 ottobre 2010

"Vorrei un preventivo..."

Entrando in un negozio nel quale troviamo prodotti o servizi altamente personalizzati lo diciamo un po' tutti: "Vorrei un Preventivo".
Ci relazioniamo ad un addetto e gli chiediamo informazioni circa i prodotti ed i relativi costi...se siamo fortunati al posto di un semplice addetto troviamo un bravo consulente che ci può dare qualche dritta, se siamo sfortunati al posto di un consigliere troviamo un venditore con tanto interesse nelle provvigioni e poco interesse nel consigliarci bene.

Immaginiamo poi di chiedere preventivi in un negozio, poi in un altro, e poi in un altro ancora...senza pensare che nel negozio in cui ci troviamo bene vorremmo valutare tutte le alternative possibili ma ci sentiamo un po' a disagio a chiedere tantissimi preventivi prima di acquistare..."chissà cosa pensa di me il venditore che già prima all'ennesima domanda ha iniziato a sbuffare".

Piccola introduzione basata su scenari immaginati ma molto realistici, in qualunque settore.

ArredaClick è un sito rivoluzionario proprio per questo: innanzitutto perchè ha portato la personalizzazione totale nella vendita online di mobili ed arredamento.

Siamo gli unici ad offrire arredamento online con questo grado di personalizzazione, e siamo anche gli unici a pubblicare il Prezzo di Listino tratto dai listini ufficiali dei produttori per comunicare il giusto valore delle collezioni: tutto spiegato nella nostra pagina Prezzi e Preventivi.

A soli 5 giorni dalla modifica alla nostra pagina Preventivo per indicare agli utenti il volume di spedizione delle forniture, ecco un'altra novità ancora più rivoluzionaria: le opzioni disponibili dei prodotti inclusi nel Preventivo si possono modificare all'interno della pagina Preventivo! 

Fino ad oggi i nostri utenti potevano calcolare tutti i Preventivi che volevano in totale libertà d'informazione, ovunque, 24 ore al giorno, e senza alcuna pressione esterna come quelle che possono arrivare dal personale di vendita dei negozi.
Da oggi una volta aggiunto un prodotto al Preventivo è possibile modificarne le opzioni selezionate senza rientrare nella Scheda Prodotto: la scheda rimane sempre ad un solo click di distanza, ma ogni modifica dimensionale, nei materiali, nei colori, negli accessori selezionati è subito accessibile nel Preventivo stesso.

I motivi per scegliere ArredaClick rimangono gli stessi...l'Assortimento continua a crescere, il Risparmio rimane, la Comodità aumenta.

Vi teniamo aggiornati!

giovedì 7 ottobre 2010

Poltrona Sacco: la storia di un'icona del design

Sull'onda di un mondo che stava cambiando sotto l'egida della plastica e di una cultura spumeggiante poi chiamata pop, nasceva il progetto di un oggetto d'arredo che non solo ha segnato una rivoluzione, ma che anche in virtù di questo, è diventato un'icona del design "classico", un punto fermo da cui la Storia del mobile moderno non può prescindere: la Poltrona Sacco.



Correva l'anno 1968 e tanti furono i cambiamenti e gli avvenimenti legati a quel momento storico; tenendo società e politica a margine, l'avvento della poltrona Sacco fu uno di questi e paradossalmente potrebbe rappresentare anche ciò che accadeva negli ambienti più aulici, oggetti di cronaca, e nelle più caserecce piazze, dove la gente cominciava ad emergere e a piantare i semi di una libertà diversa, nuova, consapevole. La poltrona Sacco infatti era appunto libera, nuova, diversa, proprio come gli ideali che andavano diffondendosi in quel periodo.

Ideata dal trio di designer Franco Teodoro, Cesare Paolini e Piero Gatti, e prodotta inizialmente da Zanotta, la poltrona Sacco cavalcò l'onda entusiastica dei materiali plastici e soprattutto si presentò come primo, favoloso esemplare di un concetto fino ad allora inesplorato: la destrutturazione.

Non era facile reinventare un oggetto d'arredo che già allora aveva una storia secolare, che aveva già subito decine di evoluzioni, che non mancava nelle case da centinaia di anni. Eppure, la capacità dei tre designer in particolare, e della cultura pop in generale, di guardare le cose sotto punti di vista inediti e impensabili, fece il miracolo: nacque così un capolavoro di creatività, una poltrona a tutti gli effetti che però, per la prima volta non aveva nè la forma nè l'aspetto della poltrona, e che giungeva senza una struttura rigida e fissa.

Per la prima volta non era l'arredo a dettare legge sull'uomo, bensì il contrario: il corpo umano non era più costretto a incanalarsi in una posizione già decisa e rigida, ma era la poltrona ad adattarsi al dispiegarsi del corpo, alle sue comodità, al suo relax. Se ci pensate, questa era ed è una "metafora concreta" di tutta una rivoluzione sociale, di tutta quella corrente di pensiero che imperversava tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70.

Rivestita con materiali plastici o ecopelle, costituita da pallini di polistirolo, caratterizzata da una forma oblunga malleabile e adattabile a ogni stile di seduta, la poltrona Sacco con la sua incredibile versatilità divenne subito oggetto del desiderio per tutti gli amanti dell'arredo moderno, per personaggi d'élite, per case d'autore.

Leggera, facilmente trasportabile, collocabile in qualunque angolo della casa, con la possibilità di risultare colorata e frizzante, proprio come era richiesto in quegli anni: la poltrona Sacco era un simbolo, di design, ma anche di rivoluzione, di praticità, di modernità e di rottura degli schemi.



Finchè una esilarantissima scena diffusa dal tubo catodico, non la portò letteralmente dentro le case di molti, moltissimi italiani; e così la poltrona Sacco cominciò a diventare una presenza costante anche nelle abitazioni meno lussuose: lo spaccato di fantareale che portò la poltrona Sacco sull'onda della popolarità fu quel divertentissimo episodio in cui un impacciato Paolo Villaggio intraprese una vera e propria lotta per sedersi su una poltrona Sacco che immancabilmente lo continuava a rigettare in terra.

Da allora la poltrona Sacco ha subito una miriade di mutazioni, grazie a imitazioni e rifacimenti, mantenendo però sempre l'indispensabile concetto da cui nacque, l'inconfondibile forma e la praticissima versatilità.

Le poltrone sacco Linus e Snoopy sono un egregio esempio di queste rivisitazioni: rivestite in tessuto da scegliere in tanti colori, possono arredare qualunque ambiente della casa (nella versione Linus per adulti) e anche la cameretta dei bambini (nella versione più piccola Snoopy), che per l'innata ispirazione ludica di quest'oggetto, trovano sempre molto divertente potercisi sedere o poterla utilizzare giocando.



Trionfo della comodità, perchè è il corpo a scegliere la sua posizione ideale, sostenuto e avvolto dalla poltrona come in un confortevole nido, la poltrona Sacco è un modo piacevolissimo per dare un tocco pop alla propria casa, ma anche per inserire nella propria personalissima galleria domestica un autentico pezzo di Storia, politica e sociale, del design e della televisione italiana.

lunedì 4 ottobre 2010

Spedire arredamento in Italia ed Europa

Una novità apparentemente piccola che risulta però comodissima per i nostri utenti ed anche per il nostro team dedicato al Servizio Clienti.

Ormai da 2 anni spediamo le nostre forniture di mobili ed arredamento in tutta Italia. Progressivamente abbiamo ampliato il numero di paesi in cui esportiamo, ed ora possiamo annoverare tutta l'Europa continentale ed il Nord America con un totale di 22 paesi

In ben 18 paesi (fra cui ovviamente l'Italia) spediamo esclusivamente con corrieri specializzati in arredamento.

La novità che oggi ci entusiasma così tanto consiste in un "regalo" del nostro programmatore che è riuscito a far apparire il volume di spedizione della fornitura nella pagina del Preventivo: si tratta veramente di uno strumento veramente comodo per tutti gli utenti.

I nostri costi di spedizione sono apprezzati da molti per la competitività dell'offerta in relazione all'affidabilità del servizio; si basano sul volume e vengono arrotondati in automatico dal sistema al metro cubo superiore.
In questo senso l'indicazione del volume di spedizione all'interno del Preventivo permette ad ogni utente di "aggiungere prodotti" al proprio Preventivo senza che il costo di spedizione aumenti in alcun modo...sui prodotti aggiunti è come se la spedizione fosse gratuita!

Un esempio...il vostro Preventivo indica un Volume Totale di 1,2 metri cubi? Potete aggiungere 0,8 metri cubi di mobili ed arredi mantenendo inalterato il Costo di Spedizione.

Una piccola grande novità per rendere ArredaClick sempre più comodo e conveniente...due fra i motivi per cui i nostri clienti ci scelgono.

Alla prossima!

giovedì 30 settembre 2010

Acquisti online di arredamento: un decalogo da Casaviva

Abbiamo appena acquistato una copia del numero di ottobre di Casaviva, bellissima rivista del gruppo Mondadori, di cui citiamo i marchi registrati solo come fonte di alcune parti che andremo a citare e comunque esprimendo apprezzamento per il loro lavoro di divulgazione giornalistica nel settore dell'arredamento. 

Nell'articolo di apertura Vivere Eco c'è un'interessante sezione firmata da M.J. che illustra una sorta di "decalogo per gli acquisti" di arredamento online.

Partendo dai complimenti ad M.J. per alcuni punti che solleva ci permettiamo di ripercorrere questo decalogo seguendo la filosofia di ArredaClick (le citazioni dall'articolo di Casaviva sono virgolettate ed in corsivo).

1- "Affidati solo a siti internet di aziende conosciute o la cui sede è reperibile fisicamente o telefonicamente"
Verissimo, è per questo che le nostre pagine Chi Siamo e Dove Siamo sono così complete ed informative...ed è per questo che arricciamo il naso quando vediamo il sito di un nostro collega/concorrente che non pubblica il numero di telefono o non pubblica la ragione sociale, oppure da cui manca l'indirizzo della sede fisica.

2- "Controlla se (...) è specificato che il venditore è responsabile legalmente della merce fino alla consegna"
Lo ammettiamo, spedendo esclusivamente con corrieri specializzati in arredamento fino ad oggi abbiamo dato per scontato questo aspetto: lo spunto di M.J. è però giustissimo ed abbiamo così provveduto ad aggiungere questo concetto alla nostra pagina delle Condizioni Generali così che il cliente si senta ancora più tutelato di quanto già non lo fosse.

3- "Spesso le riproduzioni di oggetti famosi nascondono prodotti estremamente scadenti. (...) Controlla sempre che nella proposta d'acquisto sia specificato il marchio originale dell'azienda produttrice".
E' vero che il mercato è inondato di copie cinesi dei nostri arredi del design italiano: in questa direzione va il nostro payoff "arredamento italiano online". Il 99,9% dei mobili proposti su ArredaClick è "made in Italy", prodotti su commessa sulla base delle specifiche d'ordine di ogni cliente; abbiamo un fornitore tedesco che produce porta Tv di qualità elevatissima ed un fornitore italiano che fa produrre alcuni suoi prodotti in Cina...in questi casi ogni scheda prodotto indica chiaramente il paese di produzione.
Quanto alla specifica del marchio originale dell'azienda produttrice non è purtroppo così semplice. I consumatori sono assolutamente pronti alle innovazioni che stiamo portando, ma non si può dire lo stesso per la distribuzione tradizionale che preme sui produttori per cercare di frenare la nostra crescita: per questo motivo abbiamo creato una pagina Mobili e Qualità che illustra proprio il tipo di collezioni che proponiamo, le garanzie di legge offerte ai consumatori (comunque almeno 24 mesi) e perchè tante collezioni sono proposte senza citare il marchio originale dell'azienda produttrice. 
Su ArredaClick solo prodotti originali di aziende produttrici che si congratulano con noi per quello che facciamo ma che al tempo stesso ci chiedono di non citare il marchio. Un paradosso del settore? Basta qualche anno e cambieranno tante cose!

4- "Spesso i mobili sono ingombranti e pesanti".
E' per questo che dove possibile indichiamo il numero di colli che vengono consegnati al cliente ed anche il volume della fornitura: con queste informazioni e con il simbolo Colli Voluminosi presente su alcuni prodotti ogni utente può prendere una decisione informata.

5- "Spesso trae in inganno scegliere in base a una foto. E' importante anche verificare attentamente sulla pianta di casa gli ingombri".
E' per questo motivo che salvo casi rari su ArredaClick gli utenti non trovano mai "una foto"...ma una grande quantità di foto, alcune dei produttori, altre dagli utenti, altre ancora scattate dal nostro staff. In aggiunta ecco video dedicati sviluppati internamente, descrizioni dettagliate, schemi tecnici. Se tutto ciò non bastasse basta telefonare al Servizio Clienti per parlare con lo staff per chiarimenti, consigli, abbinamenti...come se chiudeste gli occhi davanti ad un arredatore in un negozio: al telefono possiamo ben dare questo tipo di consulenza.

6- "Legni, laccature, o tessuti d'aspetto esteriore identico possono variare moltissimo come qualità!".
Assolutamente. E' per questo motivo che investiamo tante risorse (tempo, attrezzature, software specifici) per fare in modo che la rappresentazione dei materiali e dei campionari delle collezioni che proponiamo sia sempre più fedele e realistica. Lo facciamo certamente anche per comunicare la qualità dei prodotti proposti, ma anche per offrire realismo di colori e texture. Ogni utente può scoprire quali attenzioni poniamo in questo processo di digitalizzazione dei campioni di materiale e come regolare il proprio monitor per una visione realistica in una pagina delle Domande Frequenti.

7- "Comprare arredi, lampade, o oggetti di arredamento di dimensioni contenute è molto più semplice e meno rischioso".
Su questo punto ci permettiamo di fare una precisazione. Sul fatto che comprare piccoli arredi, lampade ed oggetti sia "più semplice" che comprare un arredamento completo siamo tutti d'accordo. Dissentiamo invece sul fatto che sia "meno rischioso", come se fosse un "rischio" acquistare mobili ed arredi più elaborati, per i nostri clienti è tutto sicuro: verissimo che per certi arredi il cliente deve controllare bene le misure da solo e poi deve anche montarsi il prodotto, e lo fa per un risparmio economico rispetto al servizio "chiavi in mano" di un negozio; il "rischio" sussiste però rivolgendosi ad operatori poco seri che non puntano all'assistenza post-vendita od alla soddisfazione del cliente...nel nostro caso le opinioni dei nostri clienti sono il testimonial migliore del nostro approccio al servizio.

8- "Spesso alcuni arredi necessitano di attrezzi particolari per il montaggio o di manodopera specializzata".
E' per questo motivo che abbiamo sviluppato la nostra classificazione sui Requisiti di Montaggio. Ogni scheda prodotto di ArredaClick indica chiaramente il Requisito di Montaggio richiesto, indica se ci sono colli voluminosi e dove possibile rende scaricabile prima dell'acquisto le istruzioni di montaggio così che ogni utente possa valutare il tipo di operazioni che dovrà eseguire ricevendo il prodotto. Per esigenze specifiche od altre informazioni preliminari basta contattare il Servizio Clienti: molto spesso sappiamo dare subito risposte esaurienti, quando non ci riusciamo prendiamo nota dei contatti, approfondiamo con i tecnici di produzione e ricontattiamo il cliente. Semplice ed efficace...tanto efficace che svariati siti hanno letteralmente copiato la nostra classificazione (in alcuni casi "parola per parola"): se in questi casi invitiamo subito a correggere i testi copiati al tempo stesso ci fa piacere essere riconosciuti leader ed innovatori

9- "La comodità di divani, letti e materassi non è comunicabile virtualmente. Compra perciò questi prodotti soltanto dopo averli provati e visti da un rivenditore".
Ci permettiamo di escludere categoricamente i letti da questo punto: il letto ha una funzione volumetrica, estetica, contenitiva e funge poi da "contenitore" all'accoppiata di rete e materasso...in questo senso non c'è proprio bisogno di provarlo. E' innegabile che sia utile "provare" un divano ed un materasso, al tempo stesso una presentazione dettagliata e l'esperienza dei nostri consulenti di prodotto possono aiutare a trovare lo stile di seduta o le caratteristiche per il sonno perfetti per il proprio concetto di "comodità". Sconsigliamo vivamente di provare divani o materassi nei negozi per poi comprarli online, sarebbe profondamente scorretto in termini di etica del consumatore: ai nostri clienti consigliamo di porci tutte le domande che possono aiutare a prendere una decisione d'acquisto conscia e ragionata...a quei clienti che pensano che un prodotto "debba essere provato" a tutti i costi consigliamo di andare in un negozio, "provarlo" e quindi di acquistarlo in negozio.

10- "Diritto di recesso. La Corte di Giustizia della Comunità europea ha riconosciuto il diritto alla restituzione delle spese di spedizione per gli acquisti on line ma non tutti gli operatori si sono ancora adeguati"
Ringraziamo di nuovo M.J. in quanto ci ha fatto scoprire questa sentenza e sulla quale ci siamo prontamente adeguati come si può vedere alla nostra pagina dedicata al Diritto di Recesso.
Ancora una volta però si torna alle peculiarità dell'arredamento. La normativa specifica chiaramente che il diritto di recesso non è esercitabile per i "beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati", od anche per i beni non personalizzati se acquistati da aziende o persone che acquistano con Partita Iva per fini professionali. La maggioranza dei mobili in vendita su ArredaClick è prodotta su commessa in base alle richieste di personalizzazione dei clienti: il diritto di recesso è quindi limitato ai prodotti "stock" che non offrono al cliente alcuna possibilità di personalizzazione. Questo aspetto è scritto in ben 3 punti diversi del nostro sito, perchè vogliamo che non ci siano fraintendimenti al riguardo: in ogni caso il Servizio Clienti è a disposizione per approfondimenti.

Fine del "nostro decalogo". Ringraziamo Casaviva ed il giornalista M.J. in quanto è sicuramente positivo parlare di e-commerce di arredamento e vendita di arredamento online.

Torniamo al lavoro!

martedì 28 settembre 2010

Poltrone colorate, e ogni ambiente si fa divertente

Una poltrona colorata è proprio quel che ci vorrebbe: non vi è mai capitato di pensarlo? Eppure è una frase così semplice, non solo da pronunciare, ma anche da pensare e soprattutto da realizzare: una poltrona ha un ingombro ristretto e anche per questo motivo si presta a dare quel tocco di colore che mancava all'ambiente.

Soggiorni, camere da letto, angoli relax e lettura, studi, ingressi e addirittura cucine: tutti gli ambienti di casa possono essere ravvivati e rispolverati dalla presenza di una poltrona colorata. Anzi, vi dirò di più: in alcune case, anche i bagni usufruiscono di questo privilegio, quando sono grandi, accoglienti e predisposti per diventare vere e proprie spa, luoghi di benessere e di relax del corpo e della mente, dove una comodità individuale come la poltrona non può mancare.

A volte la poltrona potrebbe anche essere il punto di partenza: da una forma e da un colore particolari infatti, possono nascere tante idee per creare il tema portante di un ambiente o anche di un'intera casa, soprattutto nel caso di un open space o di un loft.

Se amate i colori forti, la poltrona unita ad altri complementi e agli accessori in una stessa tonalità spiccata, potrebbero contrastare benissimo con arredi e rivestimenti neutri, in modo da conferire agli ambienti un tono informale ma mai noioso. Se invece siete di quelli che non disdegnano le esplosioni di colore, soprattutto se possedete stanze ampie e luminose, allora la poltrona potrebbe essere lo spunto per stabilire la palette da applicare alla quasi totalità degli altri elementi.

La poltrona è facile da collocare: non richiede un grosso dispendio di spazio e nemmeno una posizione preferibile rispetto a muri o ad altri oggetti; la caratteristica che la rende così versatile e bella è che può costituire un'isola a sè, completamente distaccata dal resto e insieme profondamente e visivamente unita, per creare anche una piccola oasi personale e privata, dove dedicarsi al relax, alla lettura, all'audio/video, al gioco.

Il proverbio reciterebbe a pennello "dove la metti sta": ma la poltrona è molto di più, perchè in certi casi può anche essere spostata facilmente a seconda delle necessità, come seduta aggiuntiva o come elemento d'arredo di spicco.

Così ogni angolo, ogni porzione di spazio può trasformarsi in un motivo talvolta giocoso talvolta più rilassante, ma sempre senza dimenticare un certo carattere easy, snello e invitante.

La poltrona Sacco ad esempio, sia nella versione Linus per gli adulti che nella versione Snoopy per i piccoli, è un oggetto d'arredo e di decoro non solo affascinante, proprio perchè destrutturato, ma anche funzionalissimo: la seduta è comoda e versatile a seconda delle esigenze (sempre che riusciate a imbroccare come utilizzarla, Fantozzi docet) e la si può spostare e collocare in qualunque angolo e in qualunque momento. Inutile dirvi che è la poltrona preferita da tutti i miei amici, che durante i miei party fanno la fila per potervisi sedere.



La poltrona Matchball è un oggetto sorridente e profondamente ludico, soprattutto nelle colorazioni disponibili, come questo rosa intenso e molto femminile, adattabile a tanti e diversi contesti.



La poltrona Heartbreaker arreda non solo con i suoi colori, ma anche con la sua forma ironica e divertente, adatta a costituire l'elemento distintivo di un ambiente o di una stanza.



La poltrona Onefortwo si appresta anch'essa a divenire protagonista di un soggiorno o di un angolo relax: funzionale allo spazio, morbida, colorata in modo deciso e coinvolgente, promette di regalare momenti irripetibili, sia dal punto di vista dell'esperienza visiva, sia da quello della comodità, pensata anche per due persone che desiderano stare vicine vicine.

lunedì 27 settembre 2010

I mobili porta Tv Day: l'arredo su misura per il vostro televisore

Abbiamo sviluppato una linea esclusiva di mobili porta TV: il design è 100% ArredaClick e la produzione è affidata ad una rinomata industria veneta specializzata in arredamento moderno.

Si tratta di una collezione componibile basata sugli elementi a ribalta di altezza 48: la ribalta è comodissima per l'entertainment e per alloggiare dvd, decoder, amplificatori, consolle di gioco; l'altezza 48 riesce ad offrire capienza superiore alla media, particolarmente utile su pareti dimensionalmente contenute.


Sono disponibili 8 larghezze, da 96 a 288 centimetri, ed ogni modello può essere realizzato in versione pensile, sospeso a parete, oppure in versione in appoggio a terra su zoccolo. 

Partiamo con Day Compact, un porta Tv compatto largo 96 o 128 centimetri.

Proseguiamo con Day Wide, un mobile porta Tv intermedio che offre già una discreta capienza, con larghezza variabile da 144 a 192.

Chiudiamo con Day Extra Wide, un mobile soggiorno lineare e dal design "pulito" con larghezze da 240 a 288 centimetri.

La collezione è realizzata in essenza di ciliegio e rovere moro; è disponibile con top e frontali in rovere laccato a poro aperto in 10 colori; stupendi infine i 23 colori della nuova collezione di laccati opachi e laccati lucidi spazzolati poliestere...il meglio della Qualità "made in Italy" per i nostri porta Tv.

Vi invitiamo a scoprirli...a presto!

sabato 18 settembre 2010

Tappeti moderni: la tradizione si fa creativa

Nonostante la provenienza da un passato glorioso e culturalmente lontano, ma sempre affascinante, i tappeti si sono adeguati al vivere moderno e allo stile occidentale contemporaneo: i tappeti moderni possono quindi a ragione costituire una categoria a sè stante, diversa dalla definizione generica di "tappeto" e ancor più dalla variegata specie dei cosiddetti tappeti orientali.

Il tappeto nasce per riscaldare e per decorare, per costituire dono permanente della dote di giovani fanciulle date in spose e per distinguere famiglie e tradizioni con simbolismi forti e riconoscibili. Il tappeto era come una carta d'identità, reiterata nel tempo, ma unica per ogni clan che la riproduceva. Soltanto questa piccola, vaga descrizione, ci permette di scorgere la seducente storia che accompagna la parola "tappeto", che può nobilitare a tal punto un complemento spesso trascurato, semplicemente "calpestato", fino a renderlo uno dei protagonisti della casa, da ammirare e di cui compiacersi.

La tradizione conta tipologie innumerevoli di tappeti, che si differenziano per tessuti, tipi di lavorazione, numero di nodi, e ovviamente per disegni e colori. L'uso moderno ha trasformato i tappeti in un mondo talmente variegato, da non poter più essere ricondotto a simboli riconoscibili: i tappeti moderni scaturiscono ormai dalla pura fantasia dei creatori e dalla funzionalità che le tecniche odierne possono conferire loro.

Ma se decidiamo che un tappeto, al pari di qualunque altro arredo o particolare scelto per la casa con cura e dedizione, ci rappresenta, allora quel tappeto può diventare anche per noi una sorta di carta d'identità. Anche perchè i tappeti sono ancora più belli quando dimostrano dimensioni notevoli, capaci di attirare l'occhio anche più di altri elementi della casa a cui forse si concede maggiore importanza.

Il tappeto va collocato però in zone strategiche a seconda di come viene scelto: se decidiamo che dovrà rivestire parecchia importanza, sarà lui a dare l'input di colori e fantasie da abbinare e conferire al resto dell'ambiente, andando così ad arricchire aree altrimenti piuttosto anonime.

Usiamo i tappeti osando: sotto al tavolo della sala da pranzo, in mezzo alla zona conversazione del soggiorno, nell'area gioco della cameretta, nell'ingresso come primo colpo d'occhio, in camera davanti al letto. Tutta la casa sarà così decorata con un trait d'union riconoscibile e di sicuro effetto.

Il tappeto Butterfly, ideale per il soggiorno ma anche per l'area gioco con i suoi disegni giganti (l'importante è che non rimanga coperto da troppi arredi o complementi, bensì libero di essere visto), mi ricorda un po' i motivi dei mosaici usati dai romani per i pavimenti delle loro grandi e sontuose ville.



Il tappeto Carré, perfetto in qualunque ambiente della casa vogliate esprimere la vostra dimensione ludica, anche sotto il tavolo da pranzo, può dare carattere a qualsiasi zona spoglia.



Il tappeto Dalia ricorda la tradizione dei motivi floreali, nata qualche secolo fa, riletta però in chiave decisamente contemporanea e capace di caratterizzare con un forte effetto visivo, un intero ambiente.



Il tappeto Chic non poteva essere chiamato in altro modo, perchè il suo charme è davvero sorprendente: il disegno che lo caratterizza è realizzato con tre diverse altezze e sporgenze in un angolo; la decorazione così non è più soltanto tratteggiata e impressa sulla superficie, ma diventa parte integrante e imprescindibile del tappeto, che a sua volta si trasforma quasi in una scultura.