venerdì 28 gennaio 2011

La cena di San Valentino sul tavolino da salotto

San Valentino? Da festeggiare in salotto, sul tavolino o coffee table che dir si voglia, in un perfetto stile a metà fra lo zen, il romantico e l'easy. In fondo a casa propria, ognuno può scegliere ciò che vuole, permettendosi anche di uscire dagli schemi, dalle convenzioni, dalle definizioni entro cui siamo soliti classificare ogni cosa.

Un'atmosfera raccolta, intima, personale; sensazioni romantiche, sospese, lounge: una cena di San Valentino deve regalare anche questo. Quindi, se volete qualcosa di originale, eccovi l'idea servita su un bel piatto, poggiato però sul tavolino da salotto.

E' proprio qui infatti il punto nevralgico di questa scelta, il fulcro intorno a cui far girare la festa degli innamorati: il coffee table. Soprattutto se ad aiutarvi nell'impresa c'è un romantico camino, luogo ideale per animare la serata.

Il tavolino sarebbe dunque da collocare (se non lo è già) proprio davanti al camino (tradizionale o moderno non importa), su un grande e morbido tappeto shaggy, cosparso magari di petali di rose; le sedute saranno dei cuscini, i più robusti che avete, da scegliere in un colore in tema con la serarata: rosso passione, arancione vitaminico oppure lilla romantico.

Mangiare stando seduti praticamente a terra, ricongiungendo il proprio corpo con ataviche sensazioni delle origini, vi trasmetterà più passionalità di quanta crediate, senza contare che le dimensioni contenute del quadro vi regaleranno non solo vicinanza, ma anche intimità.

Ed è proprio per queste ridotte "dimensioni" che dovrete preferire una sola candela, anche importante, per illuminare assieme al fuoco del camino la vostra cena. Se il camino non c'è, tante altre candele, sparse tutt'intorno (non sul tappeto però!!), creeranno ugualmente la giusta atmosfera. Sempre a causa del poco, ma incoraggiante spazio, utilizzate soltanto una tovaglietta all'americana, da condividere insieme, per stare ancora più vicini, e preferiti cibi leggeri, anche afrodisiaci, ma facili da collocare.

Tuttavia, se scegliete un tavolino da salotto come Arena, dalla forma dolcemente tondeggiante e con un diametro di tutto rispetto (120 cm o 150 cm), di spazio a disposizione ne avrete anche per due tovagliette e per più di una candela.



Con il tavolino da salotto in legno House, ritorniamo invece a dimensioni più contenute, ma sicuramente più adattabili all'atmosfera da camino e alla rinconciliazione con sensazioni ataviche, passionali e romantiche.



Con il tavolino da salotto in cristallo Quadrante invece, accenderete la serata con il colore più consono all'occasione, un deciso rosso fuoco, in tema con San Valentino, ma anche con il contesto "caloroso" e animato dalle fiamme di candele e camino.


lunedì 24 gennaio 2011

I contenitori, le soluzioni di storage per la casa con stile

In casa una su tutte è l'esigenza più sentita e insieme più controversa: archiviare, sistemare, "mettere via". In una casa gli oggetti e gli accessori sono tantissimi, soprattutto se la famiglia è numerosa, e spesso sorge l'annosa questione del "e adesso dove lo metto?".

Le metrature delle case sono sempre più ridotte, specialmente in città, ma le esigenze crescono, così come aumenta la mole degli oggetti che ogni persona accumula nel proprio spazio domestico, perchè cambia continuamente il concetto di "personale" e ogni attimo nascono prodotti nuovi per esigenze nuove, o create appositamente.

Ecco che allora ci vengono in aiuto i contenitori, quei complementi d'arredo nati appunto per "contenere", per fungere da soluzioni di storage, per dirlo all'anglosassone, ma anche con un linguaggio proprio della tecnologia che oggi tanta voce ha in capitolo nelle nostre vite.

I contenitori non sono dei veri e propri mobili, ma appunto dei sistemi complementari agli stessi, più leggeri, più snelli, spesso trasportabili da un ambiente all'altro, pensati per le più diverse esigenze: da quelli appositamente creati per qualche oggetto in particolare (come le scarpe, nel qual caso i contenitori si chiamano non a caso scarpiere), a quelli generici, che diventano vere e proprie valvole di sfogo della casa, come se fossero degli sgabuzzini in miniatura.

Premesso che in ogni caso sarebbe buona norma tenere il più possibile organizzati tutti gli oggetti in casa, in particolare se li archiviamo, per poi ritrovarli con facilità (il metodo migliore è quello di sistemarli per categoria e utilizzare delle etichette, magari con disegni e scritte simpatiche o con colori in tinta con l'arredo), i contenitori per lo storage possono completare l'arredo della casa con stile ed eleganza, amalgamandosi con il resto dell'ambiente oppure andandone a costituire un elemento di spicco.

L'importante è pensare a loro esattamente come all'hard disk del nostro computer: ogni "cartella" avrà il suo nome e conterrà i suoi specifici oggetti, suddivisi con criterio. Soltanto così si potranno rendere utili i contenitori in casa, perchè svolgano esattamente la funzione per cui sono stati pensati: aiutare a organizzare e contenere con intelligenza.

Con il contenitore Optic in polimetilmetacrilato colorato trasparente, completare qualche angolo della casa con uno stile inconfondibile e caratteristico, è facilissimo; ma attenzione che in questo caso l'organizzazione e l'ordine sono obbligatori, perchè la trasparenza di questi contenitori, lascia intravedere tutto ciò che ospitano all'interno. Tuttavia, se proprio siete dei disordinati incalliti, c'è anche la versione in polimetilmetacrilato colorato coprente.



Il contenitore Mobil in polimetilmetacrilato e acciaio è un validissimo esempio di complemento leggero, snello e anche trasportabile, grazie alle sue ruote; inoltre Mobil è altamente configurabile: l'organizzazione delle varie "cartelle" sarà quindi facilissima e anche divertente, grazie ai diversi colori disponibili.



I contenitori Componibili in Abs coprente sono tra i complementi d'arredo più apprezzati di Kartell: si tratta di moduli componibili come ottime soluzioni contenitive, da personalizzare a seconda delle esigenze, e adatti a caratterizzare fortemente l'ambiente in cui vengono inseriti, grazie alla forma cilindrica insolita (che può inoltre dimostrarsi utile per organizzare gli angoli più strani e difficili della casa).

martedì 18 gennaio 2011

Un angolo lettura da favola

C'è un posto in ogni casa che può ricreare tutto quello che di speciale hanno i sogni: un angolo lettura, intimo, raccolto, personale, pronto per farci evadere dalla quotidianità ogni volta che ne sentiamo il bisogno, e ricavabile in qualunque zona della casa.

L'angolo lettura non è uno di quegli elementi dimenticati dalle metrature ridotte di oggi e dalla frenesia del tempo sempre più incalzante: l'angolo lettura al contrario è un'oasi necessaria, sostanziale per potersi fermare, per dedicarsi a se stessi e alle proprie favole.

I libri infatti non sono altro che la trasposizione di quelle fiabe che da bambini ci facevano addormentare, metafore di vita vera o di sogni soltanto immaginati. I libri sono storie, quelle che rappresentano il motore del mondo, della nostra fantasia, della nostra voglia di vivere. E non sono soltanto loro a entrare a pieno titolo nell'angolo lettura.

Si tratta infatti di una zona esclusivamente pensata per il relax, dove anche musica, riviste o semplice riposo, sono i benvenuti, per creare davvero un luogo di distensione, unico e irripetibile in mezzo alla velocità che oggi ci circonda.

Ma dove ricavare l'angolo lettura? Ovviamente dipende dallo spazio a disposizione, l'importante è sapere che una zona del genere non stona in nessun ambiente: in camera da letto, in una cucina affacciata sul living, in soggiorno, sotto il letto a soppalco della cameretta, nella nicchia dell'ingresso, se è tanto grande anche nell'area spa del bagno, magari accanto alla doccia con bagno turco o alla vasca a idromassaggio.

E quali sono gli elementi indispensabili per creare un angolo lettura da favola? Serve un punto luce soffuso ma non troppo, che crei l'atmosfera, ma che ci permetta anche di vedere bene le parole dei libri o le immagini delle riviste; serve un piano d'appoggio, magari un piccolo tavolino da salotto, come supporto per bibite o lettore mp3, e naturalmente per i libri; serve un tappeto, possibilmente dai colori caldi, che avvolga tutto e che contribuisca a creare sensazioni accoglienti.

E poi serve lei, la protagonista di questo angolo di paradiso, la poltrona, possibilmente dotata di poggiapiedi e comunque pensata su misura per il proprio comodo relax: inclinata o più dritta, morbida o più rigida, che crei un dolce dondolio o fissa. La scelta è soggettiva, così come soggettivo è lo stile.

Che strizzi un occhio al classico, con rivestimenti in pelle, oppure al moderno, con colori e rifiniture fashion, oppure ancora all'etnico, con un mix di legni e tessuti, l'angolo lettura rimarrà sempre un'oasi di puro piacere.

Con la poltrona Ego in legno e tessuto, dotata anche di poggiapiedi, è possibile ad esempio ricreare un'atmosfera vagamente esotica, sicuramente adatta a un luogo votato al riposo.



Con la celebre poltrona Eames in pelle è invece possibile creare un angolo perfetto per uno stile classicheggiante e con uno sguardo al passato.



Con la poltrona girevole Better in ecopelle, è invece possibile creare un luogo moderno ma allo stesso tempo fortemente elegante, oltre che comodo grazie al poggiapiedi coordinato.



Con la poltrona Uno in metacrilato ed ecopelle infine, l'effetto ottenibile è quello di un angolo decisamente contemporaneo, quasi futuristico, ma allo stesso tempo accogliente e capace di donare molteplici sensazioni positive ed eteree.


venerdì 14 gennaio 2011

Consolle: complementi d'arredo che risolvono

Le consolle sono complementi d'arredo che potrebbero essere considerate la naturale evoluzione di arredi quali comò e secretaire, ancora oggi come un tempo preposti all'accoglienza nell'ingresso di casa oppure in altri contesti domestici.

Comò e secretaire che fungevano da svuotatasche, da piani da appoggio, da soluzioni contenitive di un certo peso, monolitiche e granitiche presenze tuttavia indispensabili. Oggi la consolle propone e disegna un paesaggio totalmente diverso in casa, in accordo con gli ultimi stili e le ultime tendenze, un paesaggio più snello, più essenziale, sostanzialmente minimalista.

La consolle è infatti lineare e agile, come si conviene a uno stile che predilige la funzionalità e la leggerezza. Ma la consolle è anche trasformista all'occorrenza, proprio come vuole l'abitare moderno, pieno di soluzioni intelligenti per sfruttare lo spazio, che continua a rimpicciolirsi in metrature cittadine sempre più ridotte.

La consolle è un piano d'appoggio, uno svuotatasche che spesso caratterizza fortemente, ma senza troppo ingombro, uno spazio come l'ingresso oppure soltanto un angolo di ambienti più ampi come il living. All'occorrenza alcuni modelli possono trasformarsi in tavoli o tavolini, grazie a sistemi a ribalta oppure a meccanismi a libro nascosti.

La consolle Mistery di Calligaris ad esempio si trasforma all'occorrenza in un tavolo, di tre dimensioni diverse e lungo fino a tre metri; non male per un arredo che solitamente occupa una profondità di 49 cm.



La consolle è quindi un complemento adatto anche alla zona pranzo o alla cucina abitabile; ma potrebbe trovare la sua ragione d'esistere anche in camera da letto, dove andrebbe a costituire un modernissimo comò, una superficie per la cosiddetta toeletta femminile, comoda anche per ospitare una seduta, con l'ausilio della quale truccarsi o pettinarsi, come solevano fare le dame di un tempo.

La consolle Diletta sarebbe perfetta per un contesto simile, magari votato a un minimalismo esotico, pregno di legni scuri e di essenzialità.



Perfetta invece per un ingresso moderno e lineare la consolle Hip Hop di Bontempi, con doppio ripiano in cristallo, ideale per svuotare le tasche, e struttura in metallo laccato o cromato.



Alcune poi, come la consolle Olivia Fast di Calligaris (che oltretutto ha un bel nome!!) sono anche dotate di ruote, per essere facilmente spostate da un ambiente all'altro.



E infine ce ne sono altre, come la consolle Portofino di Cattelan, che si possono mimetizzare nell'ambiente ingresso, pur facendosi notare e dilatando visivamente lo spazio, grazie al rivestimento completo in cristallo specchiato.


lunedì 10 gennaio 2011

Ricavare un secondo bagno in poco spazio: con l'arredobagno giusto si può

Avere un secondo bagno in casa è una grande comodità, specie se si è in tanti, oppure se si è in pochi ma con ospiti frequenti. Spesso, in fase di ristrutturazione, si cerca sempre di ricavare un secondo bagno, perchè potrebbe tornare utile in ogni caso.

Ma come fare con le metrature piccole? Nelle case grandi, trovare lo spazio per un secondo bagno non è difficile: basta spostare qualche muro e rimpicciolire qualche ambiente, che comunque rimarrà ampio, per trovare i metri sufficienti.

Nelle case piccole l'impresa si fa più ardua: occorre innanzitutto rispettare le regole, che cambiano da comune a comune, ma che in generale vogliono il secondo bagno non più piccolo di 2 metri quadri e non necessariamente provvisto di apertura verso l'esterno, ma dotato quindi obbligatoriamente di impianto di aerazione.

2 metri quadri non sono tanti, ma non sono neppure pochi: una forma quadrata o di poco rettangolare, è la più indicata per un bagno di piccole dimensioni, facilmente ricavabile nello spazio avanzato da disimpegni, corridoi, sgabuzzini. Tenere a mente la posizione di tubi e attacchi è importante per spendere meno, ma al giorno d'oggi un bagno si può ricavare in qualunque zona della casa, anche se talvolta può comportare dei costi aggiuntivi se si è troppo lontani dagli attacchi principali.

Nel secondo bagno, creato per gli ospiti oppure per un uso meno frequente, gli elementi in ogni caso non vanno trascurati: poche cose, ma ben scelte devono rendere comunque lo spazio ridotto ancora più funzionale, proprio perchè i metri sono pochi. E l'estetica deve contare necessariamente: se un bagno è piccolo e anche brutto, il senso di claustrofobia salirà alle stelle e non sarà mai piacevole frequentarlo.

Colori chiari e riposanti per i rivestimenti, luci ben posizionate per illuminare bene ogni angolo, soprattutto in caso di assenza della finestra, sono ingredienti fondamentali. E dato che il bagno come ambiente di casa, diventa sempre più somigliante a un centro benessere o a una spa, imitarne lo stile estetico anche in pochi metri quadri potrebbe essere l'idea vincente per renderlo ancora più bello.

Prediligere legni chiari per l'arredo (ma anche i legni scuri non sono da escludere), accessori in legno o in stoffa, tessili in colori caldi, utilizzare candele profumate, incensi e petali di rosa sui ripiani, abbracciare uno stile etnico, tendente all'oriental e al minimal, scegliendo pareti doccia in cristallo essenziali e rivestimenti a mosaico per la cabina.

Gli elementi che proprio non possono mancare in un secondo bagno sono la doccia, indispensabile da scegliere in alternativa alla vasca, un termoarredo o scaldasalviette (ormai di ogni forma e di ogni dimensione), il lavandino con un mobile contenitivo e il wc.

Grazie alle soluzioni pensate sempre più per le situazioni in cui il salvaspazio è laparola d'ordine, anche l'arredobagno si adegua a queste esigenze: i designer propongono continuamente nuovi arredi, ideati proprio per i bagni di piccole dimensioni.

L'arredobagno Plettro ad esempio, con le sue dimensioni compatte e sospese, a favore di un'occupazione dello spazio snella e leggera, si presenta come una delle soluzioni ideali per il secondo bagno: scegliendo le composizioni in varie essenze di legno laminato, è possibile inoltre adeguarle allo stile etnico-rilassante di cui parlavamo prima.



Anche l'arredobagno monoblocco Fresh, con una profondità di soli 36,5 cm, si adatta perfettamente alle dimensioni di un secondo bagno, nonchè allo stile rilassante scelto, con la sua finitura melaminico rovere spazzolato.



Anche l'arredobagno Box, contenuto e rivestito in legno laminato, anche scuro, si propone come soluzione ideale per l'allestimento di un secondo bagno di piccole dimensioni.