lunedì 31 maggio 2010

Letti in tessuto: cinque buoni motivi per sceglierli

I letti rivestiti in tessuto sono elementi d'arredo adatti a contesti sia moderni che classici, perchè declinabili sia al passato che al presente: basta infatti qualche accorgimento in più per trasformare un letto in tessuto in un pezzo proveniente direttamente dall'800, mentre servono linee morbide oppure rigorosamente geometriche per rispondere ai dettami del contemporaneo o del minimale.

Quali motivi però dovrebbero spingerci a scegliere un letto in tessuto, piuttosto che un letto in ecopelle, in pelle o in legno? Ovviamente la preferenza finale è una questione di gusto, ma anche di esigenze e necessità diverse. Ecco cinque buone ragioni per orientare la scelta su un letto in tessuto.

Motivo numero uno: il letto in tessuto è nella maggior parte dei casi sfoderabile, quindi facilmente lavabile e anche semplice da rivestire con un nuovo volto. Basta un rivestimento con colori e fantasie differenti, per cambiare totalmente aspetto a tutta la stanza.

Motivo numero due: il letto in tessuto è coordinabile con gli altri tessili della stanza, perchè può essere scelto in tantissime varianti di colore e fantasia. Coperte, lenzuola, cuscini, copripiumini, tende, tappeti. Tono su tono oppure tonalità in contrasto netto, vestiranno letteralmente la camera da letto per la felicità di chi ama dettagli e particolari.

Motivo numero tre: il letto in tessuto può risultare più informale. Naturalmente verrà scelto da chi cerca un'atmosfera più easy, non senza pensare all'eleganza, ma con un tocco in più di allegria, anche grazie alla vasta scelta di colori possibili.

Motivo numero quattro: il letto in tessuto è caldo d'inverno e fresco d'estate, e si adatta quindi perfettamente all'idea di accoglienza e riposo che ci dovrebbe avvolgere proprio in un letto, anche se non ne entriamo in diretto contatto con la pelle ( per quello ci pensa la biancheria che scegliamo).

Motivo numero cinque: il letto in tessuto dona un'idea più efficace di morbidezza e abbandono, preparandoci a sonni coccolati e ristoratori.

Si tratta quindi di motivi sia di ordine pratico, che di ordine estetico, a cui ognuno sceglierà di dare la propria personale priorità.

Tra i letti che soddisfano le ragioni appena esposte c'è il letto in tessuto Apollo, che con il suo particolare aspetto trapuntato rende perfettamente l'idea della morbidezza: tuffarsi in un letto simile, sarebbe un po' come atterrare su una nuvola.



Il letto in tessuto Clip si adatta perfettamente a un'idea di arredamento moderno non troppo formale, ma comunque elegante, con la particolare forma della sua testiera e con le linee arrotondate ma non troppo.



Il letto in tessuto Chloe ci proietta immediatamente in un altro tempo, con il suo gusto delicato e classico al tempo stesso, senza essere invadente.



venerdì 28 maggio 2010

Nuovo server: un regalo per il 2° compleanno

Buongiorno a tutti, è un periodo un po' frenetico per noi!

Nuovi reparti di mobili ed arredamento per la casa, la novità della Progettazione 3D, nuovi membri della squadra ed un sacco di nuovi clienti che apprezzano quello che facciamo.
Solo una settimana fa la pubblicazione della versione in inglese di ArredaClick.com, con il team Estero che ovviamente continua a lavorare per completare la traduzione e prepararsi al Servizio Clienti in lingua inglese per la clientela europea.

Ieri sera invece abbiamo spostato ArredaClick su un nuovo server professionale dedicato: in sostanza ArredaClick "girerà" su un server dalle elevate prestazioni dedicato esclusivamente al nostro sito.

Oggi, 29 maggio 2010, dopo qualche ora di "down" per il cambio del server siamo tornati online con tante novità...ci concentriamo solo su quelle che verranno "percepite" dai nostri utenti.
Ad esempio abbiamo allargato le nostre pagine: immagini più grandi e tendine più larghe per informare meglio i nostri utenti ed offrire una migliore esperienza di navigazione.
Inoltre un server così prestante permetterà al sistema di calcolare più rapidamente i preventivi ad un numero sempre maggiore di utenti.

Insomma...continuiamo ad investire molto consci di essere ormai un punto di riferimento per la vendita online di arredamento: un punto di riferimento per i clienti che ci premiano scegliendoci come partner, ed un punto di riferimento per diversi colleghi che "prendono spunto" dalle nostre iniziative ;-)

Torniamo al lavoro: i prossimi 2 giorni lavorativi saranno tutti dedicati al debugging dell'aspetto grafico ed alla riattivazione di tanti particolari utili alla navigazione...buon 2 giugno e "a presto" da tutta la squadra di ArredaClick!

giovedì 20 maggio 2010

ArredaClick - custom italian furniture

Questo è uno di quei post in cui chi scrive è veramente emozionato: il lavoro diventa una passione quando ci si emoziona per l'inizio di una nuova ed importante fase.

2 anni fa ero personalmente impegnato nella programmazione di ArredaClick: la divisione in reparti, i fornitori, il software gestionale, i corrieri partner per la logistica...tanti aspetti importanti per la nascita di un progetto che aspirava a crescere, seppur nato in sordina.

Oggi 21 maggio 2010 abbiamo pubblicato la versione in lingua inglese di ArredaClick.
Qui in Area D. srl abbiamo sempre guardato all'estero come un'opportunità per portare avanti con fierezza la bandiera dell'italianità, proprio in un settore che fa parte delle "quattro A", le eccellenze italiane (Arredamento, Abbigliamento, Automazione, Alimentare).
In seguito siamo stati stimolati dai positivissimi riscontri ricevuti dalla nostra clientela estera che si "avventurava" ad acquistare su un sito esclusivamente in lingua italiana perchè evidentemente offriamo quell'assortimento, comodità e risparmio che sono punti fermi della nostra offerta.

Pubblichiamo quindi oggi il sito in lingua inglese...funzionante in ogni sua parte e perfettamente navigabile. Nel frattempo il team Estero continua a lavorare per tradurre tutti i contenuti sviluppati dal team Italia, ma già i nostri utenti stranieri troveranno un gran beneficio in termini di uso e fruizione delle informazioni.
Ovviamente anche il Servizio Clienti telefonico e via mail verrà reso in lingua inglese.

A 2 anni dalla pianificazione iniziale di ArredaClick lasciatemi esprimere viva soddisfazione ed entusiasmo!

Proseguiamo nel nostro lavoro ora...a presto!

giovedì 13 maggio 2010

Sedie di design: i 50 anni della Panton Chair

Ricorre quest'anno il 50esimo anniversario dell'icona per eccellenza delle sedie di design, la celeberrima Panton Chair di Vitra, non solo disegnata, ma fortemente voluta da Verner Panton, di cui porta degnamente il nome.

Spesso le grandi cose nascono da casi fortuiti; altrettanto spesso invece, i grandi risultati si ottengono solo dopo tempo, impegno, lavoro, soddisfazioni e delusioni. Quella della Panton Chair è una storia che meriterebbe di essere narrata nei dettagli, per diventare uno di quei racconti edificanti, epici, evoluzionistici, quelli in cui il protagonista attraversa mille peripezie per raggiungere finalmente un obiettivo, crescendo e diventando una persona migliore.

La Panton Chair è il frutto sudato e (è proprio il caso di dirlo) partorito, di un cammino lento, difficile, straordinariamente lungo, partito da un'idea geniale e concluso dal progresso che all'inizio degli anni '60 non era ancora pronto ad accogliere pensieri così rivoluzionari. Si comprende quindi come la Panton Chair non sia soltanto una sedia, per quanto possa essere definita La Sedia dell'era moderna, ma ha la stessa valenza di un sogno che si realizza.

Verner Panton concepisce l'idea di questa affascinantissima sedia in un tempo ormai non più precisato, forse tra il 1959 e il 1960, perso in qualche non-luogo, nelle pieghe del limite tra fantasia e realtà, come nelle favole più antiche. Il progetto del designer era quello di produrre una seduta basculante in plastica, da realizzare con un unico stampo.

Io credo che Verner Panton avesse in mente, quando elaborò quest'idea, il processo di lavorazione delle sculture così come lo concepiva Michelangelo, secondo cui dentro ogni blocco di marmo o di pietra la statua era già presente: bastava soltanto liberarla dalla prigione di materia inanimata che la circondava.

Dal prototipo alla produzione di massa passarono 7 lunghi anni: anni di tentativi, di fatiche, di disillusioni. Ma dal 1967, da quando la Panton Chair cominciò a essere prodotta in serie con Vitra, fu da subito un enorme successo. Che ripagò tutti gli sforzi, tutte le delusioni.

I primi modelli furono realizzati in poliestere rinforzato con fibroresina; successivamente si passò alla versione in poliuretano espanso e poi a un'altra versione ancora in Luran S stampato ad iniezione. Si scoprì poi che quest'ultimo materiale col tempo tendeva a deteriorarsi. Così dall'inizio degli anni '80, la Panton Chair viene realizzata con il processo di stampa con schiuma poliuretanica; oggi la si realizza con il procedimento di stampa a iniezione con polipropilene completamente riciclabile, più ecologico, avanzato ed economico.

Sono ormai anni che recensisco e posto immagini di case da tutto il mondo, case eleganti, case di lusso, case da sogno, case comunque sempre bellissime. E la percentuale di quelle che non sfoggiano almeno una Panton Chair in sala da pranzo o come oggetto-scultura in qualche angolo, è veramente esigua.

La Panton Chair è un simbolo, perchè ha portato l'innovazione dei materiali nei processi produttivi e nelle case, ma anche perchè ha portata freschezza ed emozione, grazie ai suoi colori e alle sue forme sinuose, fluenti, adattabili perfettamente al corpo umano. Tanto che dal 2006 viene anche prodotta nella versione Kids per i più piccoli.

La sedia Remake si ispira proprio a lei, alla Panton Chair, celebrando degnamente quei 50 anni di storia del design che l'hanno resa, credo di poter dire, la sedia più desiderata e acquistata al mondo.



lunedì 10 maggio 2010

Come arredare un ingresso essenziale

Arredare l'ingresso con gusto significa saper mettere insieme pochi elementi, tuttavia indispensabili e che portino con sè una certa estetica accattivante: in fondo l'ingresso è la presentazione ufficiale della casa e deve riuscire a proiettare chi entra in un'atmosfera accogliente ed emozionante.

E notiamo che per ingresso non si intende esclusivamente quella grande stanza in senso stretto, piena di porte, che funzionava da anticamera per l'accesso ai saloni nelle grandi ville di un tempo; e nemmeno si intende soltanto il classico corridoio, lungo e stretto, che conduce ai vari ambienti della casa.

L'ingresso a volte, soprattutto nell'abitare moderno, è soltanto un angolo, una porzione anche piccolissima di spazio, ricavato nella zona giorno di un monolocale, di un open space, di un piccolo loft. Ma se è quel luogo in virtù del quale è possibile entrare e uscire dalla casa, sempre di ingresso si tratta, per quanto esiguo possa presentarsi.


Individuiamo allora soltanto pochi elementi, quelli che davvero non possono mancare, nemmeno in un piccolo angolo, e poi mettiamoli insieme. Indispensabili risultano: l'appendiabiti, il portaombrelli e una consolle o una mensola, magari dotate di specchiera.


Giochiamo a trovare innanzitutto le accoppiate vincenti: l'appendiabiti Alta Tensione ad esempio, potrebbe sposarsi felicemente con il portaombrelli cilindrico di Kartell, per dare vita a un incontro celebrato dal design e da una ventata di informalità venata di colore.




Sullo stesso stile, potrebbero trovarsi molto bene insieme l'appendiabiti Pino e il portaombrelli Poppins.




Per uno stile invece più formale e minimale, l'appendiabiti Four Lieves potrebbe accompagnarsi con il portaombrelli Goccia.




Per completare l'arredamento del nostro ingresso, in ognuno di questi casi potrebbero essere intercambiabili la consolle Diletta o la mensola Mistica, adattabili a qualunque stile e a qualunque colore.