Spesso le grandi cose nascono da casi fortuiti; altrettanto spesso invece, i grandi risultati si ottengono solo dopo tempo, impegno, lavoro, soddisfazioni e delusioni. Quella della Panton Chair è una storia che meriterebbe di essere narrata nei dettagli, per diventare uno di quei racconti edificanti, epici, evoluzionistici, quelli in cui il protagonista attraversa mille peripezie per raggiungere finalmente un obiettivo, crescendo e diventando una persona migliore.
La Panton Chair è il frutto sudato e (è proprio il caso di dirlo) partorito, di un cammino lento, difficile, straordinariamente lungo, partito da un'idea geniale e concluso dal progresso che all'inizio degli anni '60 non era ancora pronto ad accogliere pensieri così rivoluzionari. Si comprende quindi come la Panton Chair non sia soltanto una sedia, per quanto possa essere definita La Sedia dell'era moderna, ma ha la stessa valenza di un sogno che si realizza.
Verner Panton concepisce l'idea di questa affascinantissima sedia in un tempo ormai non più precisato, forse tra il 1959 e il 1960, perso in qualche non-luogo, nelle pieghe del limite tra fantasia e realtà, come nelle favole più antiche. Il progetto del designer era quello di produrre una seduta basculante in plastica, da realizzare con un unico stampo.
Io credo che Verner Panton avesse in mente, quando elaborò quest'idea, il processo di lavorazione delle sculture così come lo concepiva Michelangelo, secondo cui dentro ogni blocco di marmo o di pietra la statua era già presente: bastava soltanto liberarla dalla prigione di materia inanimata che la circondava.
Dal prototipo alla produzione di massa passarono 7 lunghi anni: anni di tentativi, di fatiche, di disillusioni. Ma dal 1967, da quando la Panton Chair cominciò a essere prodotta in serie con Vitra, fu da subito un enorme successo. Che ripagò tutti gli sforzi, tutte le delusioni.
I primi modelli furono realizzati in poliestere rinforzato con fibroresina; successivamente si passò alla versione in poliuretano espanso e poi a un'altra versione ancora in Luran S stampato ad iniezione. Si scoprì poi che quest'ultimo materiale col tempo tendeva a deteriorarsi. Così dall'inizio degli anni '80, la Panton Chair viene realizzata con il processo di stampa con schiuma poliuretanica; oggi la si realizza con il procedimento di stampa a iniezione con polipropilene completamente riciclabile, più ecologico, avanzato ed economico.
Sono ormai anni che recensisco e posto immagini di case da tutto il mondo, case eleganti, case di lusso, case da sogno, case comunque sempre bellissime. E la percentuale di quelle che non sfoggiano almeno una Panton Chair in sala da pranzo o come oggetto-scultura in qualche angolo, è veramente esigua.
La Panton Chair è un simbolo, perchè ha portato l'innovazione dei materiali nei processi produttivi e nelle case, ma anche perchè ha portata freschezza ed emozione, grazie ai suoi colori e alle sue forme sinuose, fluenti, adattabili perfettamente al corpo umano. Tanto che dal 2006 viene anche prodotta nella versione Kids per i più piccoli.
La sedia Remake si ispira proprio a lei, alla Panton Chair, celebrando degnamente quei 50 anni di storia del design che l'hanno resa, credo di poter dire, la sedia più desiderata e acquistata al mondo.