L'ingresso, lo dice la parola, è il luogo tramite il quale si accede. E qual è la prima cosa che si fa entrando? Potrà sembrare strano, ma il verbo a cui mi riferisco è "appendere": giacche, cappotti, sciarpe, ombrelli, cappelli. Sono la prima cosa che si posa entrando in casa.
Accedere, entrare, sono parole importanti, che un tempo erano investite anche di significati piuttosto mistici e profondi. Non era facile entrare in alcuni luoghi. Forse è per questo che oggi "entrare" e trovarsi subito a proprio agio è molto importante. Soprattutto in casa.
Nella concezione moderna dell'abitare non è affatto detto che esista un luogo apposito adibito ad ingresso, concepito così come lo era una volta, come luogo d'accoglienza a sè stante, anticamera di tutti gli ambienti della casa.
Oggi l'ingresso è relegato a parte di qualcosa di più ampio ed elaborato, come un open space, un grande living, oppure è semplicemente un angolo all'inizio di un corridoio o un piccolo spazio che introduce al resto della casa, sempre che lo si riesca a notare.
L'importanza dell'accoglienza all'ingresso si è forse persa nella notte dei tempi, per favorire una concezione dell'abitare più adatta ai tempi odierni, dove la frenesia e lo scorrere implacabile dell'orologio dettano ritmi che non possono permettersi indugi e convenevoli.
Eppure una sorta di ingresso esiste ancora. E appendere rimane la prima azione necessaria quando si entra, soprattutto in questo periodo dell'anno. Così come il suo contrario, "prendere" o "togliere" è l'ultima cosa che si fa prima di uscire e di abbandonare l'ingresso prima dell'accesso successivo.
Deve esistere quindi il modo di valorizzare visivamente e praticamente il moderno ingresso, anche se piccolo, anche se integrato in altri ambienti, anche se difficilmente riconoscibile come tale. Ricordo un piccolo monolocale di 20 metri quadri che ho abitato per qualche tempo in riva al mare: non c'era molto spazio per una divisione delle funzionalità, se non a livello strettamente visivo. E così l'ingresso rimaneva delimitato semplicemente dalla presenza di una scarpiera e di un appendiabiti. Eppure era riconoscibilissimo e in qualche modo anche accogliente.
Proprio questa è la funzione primaria dell'ingresso, "accogliere", seguita a ruota dalla praticità di un luogo che fa da anticamera per uno spazio così complesso e così delicato come la casa. Ecco perchè la presenza di un appendiabiti, accessorio non troppo ingombrante, ma assolutamente necessario, è ciò che serve per delimitare e rendere perfettamente riconoscibile e accogliente qualunque tipologia di ingresso, piccolo, grande, isolato o integrato.
Basta infatti un appendiabiti deciso, con carattere, con una personalità spiccata a dare energia e vitalità a questo spazio, talvolta messo in ombra e dimenticato, a torto.
Colori accesi, forme inconsuete, ingombro anche minimo ma funzionale: sono queste le caratteristiche che possono rendere un ingresso altrimenti insignificante, un luogo d'accoglienza, capace subito di proiettare nello stile ricercato di una casa e della sua storia. E' dall'appendiabiti quindi che si può capire immediatamente il carattere di un'abitazione; è alla scelta dell'appendiabiti quindi che bisogna prestare molta attenzione.
L'appendiabiti Tree in polietilene lucido oppure opaco, disponibile in diversi colori piuttosto decisi, è esattamente ciò che ci vuole per sottolineare l'importanza di un piccolo ingresso, che così non sfuggirà più nè all'occhio nè alle braccia che appendono. La continuità fra interno ed esterno è assicurata dalla forma ad albero che richiama subito la natura.
Accedere, entrare, sono parole importanti, che un tempo erano investite anche di significati piuttosto mistici e profondi. Non era facile entrare in alcuni luoghi. Forse è per questo che oggi "entrare" e trovarsi subito a proprio agio è molto importante. Soprattutto in casa.
Nella concezione moderna dell'abitare non è affatto detto che esista un luogo apposito adibito ad ingresso, concepito così come lo era una volta, come luogo d'accoglienza a sè stante, anticamera di tutti gli ambienti della casa.
Oggi l'ingresso è relegato a parte di qualcosa di più ampio ed elaborato, come un open space, un grande living, oppure è semplicemente un angolo all'inizio di un corridoio o un piccolo spazio che introduce al resto della casa, sempre che lo si riesca a notare.
L'importanza dell'accoglienza all'ingresso si è forse persa nella notte dei tempi, per favorire una concezione dell'abitare più adatta ai tempi odierni, dove la frenesia e lo scorrere implacabile dell'orologio dettano ritmi che non possono permettersi indugi e convenevoli.
Eppure una sorta di ingresso esiste ancora. E appendere rimane la prima azione necessaria quando si entra, soprattutto in questo periodo dell'anno. Così come il suo contrario, "prendere" o "togliere" è l'ultima cosa che si fa prima di uscire e di abbandonare l'ingresso prima dell'accesso successivo.
Deve esistere quindi il modo di valorizzare visivamente e praticamente il moderno ingresso, anche se piccolo, anche se integrato in altri ambienti, anche se difficilmente riconoscibile come tale. Ricordo un piccolo monolocale di 20 metri quadri che ho abitato per qualche tempo in riva al mare: non c'era molto spazio per una divisione delle funzionalità, se non a livello strettamente visivo. E così l'ingresso rimaneva delimitato semplicemente dalla presenza di una scarpiera e di un appendiabiti. Eppure era riconoscibilissimo e in qualche modo anche accogliente.
Proprio questa è la funzione primaria dell'ingresso, "accogliere", seguita a ruota dalla praticità di un luogo che fa da anticamera per uno spazio così complesso e così delicato come la casa. Ecco perchè la presenza di un appendiabiti, accessorio non troppo ingombrante, ma assolutamente necessario, è ciò che serve per delimitare e rendere perfettamente riconoscibile e accogliente qualunque tipologia di ingresso, piccolo, grande, isolato o integrato.
Basta infatti un appendiabiti deciso, con carattere, con una personalità spiccata a dare energia e vitalità a questo spazio, talvolta messo in ombra e dimenticato, a torto.
Colori accesi, forme inconsuete, ingombro anche minimo ma funzionale: sono queste le caratteristiche che possono rendere un ingresso altrimenti insignificante, un luogo d'accoglienza, capace subito di proiettare nello stile ricercato di una casa e della sua storia. E' dall'appendiabiti quindi che si può capire immediatamente il carattere di un'abitazione; è alla scelta dell'appendiabiti quindi che bisogna prestare molta attenzione.
L'appendiabiti Tree in polietilene lucido oppure opaco, disponibile in diversi colori piuttosto decisi, è esattamente ciò che ci vuole per sottolineare l'importanza di un piccolo ingresso, che così non sfuggirà più nè all'occhio nè alle braccia che appendono. La continuità fra interno ed esterno è assicurata dalla forma ad albero che richiama subito la natura.
L'appendiabiti in metallo Baum, realizzato in acciaio bianco opaco, introduce decisamente a una casa elegante, ma anche originale e ricercata, fatta di oggetti e dettagli sicuramente fuori dal comune e votati anche alla funzionalità.
Più informale ed easy invece la casa introdotta dagli appendiabiti da muro Globo, ideali ad esempio per un monolocale oppure per un ingresso dalle dimensioni molto ridotte.
L'appendiabiti Sardanapalo in metacrilato è invece pensato proprio per risaltare ed esaltare l'ingresso di una casa piena di sorprese e di arredi che di per sè possono costituire delle esperienze visive senza precedenti.