venerdì 18 febbraio 2011

Portariviste: un complemento destinato a cimeli d'epoca?

Navigando nel mare magnum internettiano mi sono imbattuta in una considerazione, sostenuta da un web magazine che tratta di design; l'articolo parlava di un coffe table con portariviste incorporato e l'autore del post si soffermava sul fatto che è curioso come i designer, anche se giovani e al passo con i tempi, si occupino ancora di ideare oggetti come i portariviste, che pare siano particolarmente gettonati dai creativi negli ultimi tempi. Il fatto appariva paradossale all'autore del post perchè appare ormai certo che le riviste e i magazine cartacei nel prossimo futuro diventeranno reperti del pleistocene: tablet e dispositivi tecnologici vari li stanno soppiantando, con grande cordoglio da parte degli amanti della carta, ma con gioia da parte degli ecologisti.

Pareri e obiezioni a parte, che si stia andando sempre più verso un mondo totalmente popolato dall'editoria digitale, è un dato di fatto; anche per i libri sarà presto così, tanto più che i costi di stampa e di distribuzione saranno abbattuti a favore di prezzi finali al pubblico più economici.

Eppure il fascino della carta perdura, intramontabile e inesauribile: irresistibile è la voglia di sentirla scivolare tra le dita, di sfogliarla, di respirarne l'odore; ineguagliabile l'esperienza di tenere fra le mani una rivista sull'argomento che più ci appassiona, fatta di colori, di parole, di qualità tattile. Tanto che la sottoscritta, per quanto ormai totalmente immersa nel mondo dell'editoria online, non riesce a resistere alla tentazione di comprarsi quintali di riviste, che parlano soprattutto di casa, oltre a desiderare fortemente (più di ogni altro obiettivo lavorativo al mondo!) di vedere una sua parola stampata e firmata su carta, da poter incorniciare, da poter toccare con mano. Soltanto una volta, vedere un solo mio articolo su una rivista stampata autorevole, mi basterebbe per coronare un sogno lungo una vita.

Ma, bando alle ciance, la questione è un'altra: come mai i designer continuano a pensare ai portariviste nonostante le riviste stiano lentamente morendo? Possibile che sia soltanto questo irresistibile fascino per la carta stampata a spingerli verso oggetti che apparentemente non hanno futuro?!? Non so darmi una risposta. Posso immaginare soltanto che probabilmente, quando lo scenario quasi apocalittico sarà delineato, quando l'inchiostro sarà totalmente sostituito da circuiti e superfici multitouch, allora le riviste saranno degli autentici cimeli da museo, da conservare e magari esibire con cura, come in una personalissima mostra domestica, come si fa ora con i quadri o con le sculture.

Questa potrà essere un'altra possibile destinazione d'uso dei portariviste: espositori d'eccezione per oggetti che diventeranno d'eccezione, magari anche nelle sale d'aspetto, dove probabilmente le riviste rimaste saranno davvero dei fossili mummificati, mentre per intrattenersi saranno presenti nell'etere delle sale d'accoglienza connessioni libere e contenuti digitali o applicazioni liberamente scaricabili nell'attesa, sul proprio supporto elettronico di turno.

Io amo la tecnologia, profondamente. Eppure non riesco a immaginare il mondo senza riviste, senza libri; e non riesco a pensare che i portariviste, anche in casa, diventino semplici soprammobili, monolitici insieme alle loro riviste-cimeli "d'epoca", immutabili, immobili, pronti a caricarsi di acari; tanto che chi oserà provare a sfogliarle, invece del tipico e rassicurante fruscio, potrà provocare soltanto l'acre rumore dello strappo.

No, non posso dipingere questo paesaggio domestico nei miei sogni futuristici. Così continuo a pensare ai portariviste come a covi brulicanti di vita e di informazioni, coloratei dinamici, a tratti emozionanti, luoghi dove tuttavia la funzione di "display" per oggetti degni di nota, da esporre esattamente come ad una mostra, non perde di significato nemmeno nel contesto attuale.

Il portariviste Magazine in metacrilato trasparente ad esempio, sarebbe un supporto perfetto per riviste importanti, da mostrare con orgoglio nell'ingresso o nel salotto di casa.



Il portariviste di Kartell in polimetilmetacrilato antiurto colorato rappresenta invece già di per sè un oggetto da esposizione, potenziale accompagnatore di riviste altrettanto variopinte.



Più "classico" ed essenziale nella forma invece il portariviste in acciaio Press, che risulta tuttavia moderno grazie al materiale scelto.



Elegantissimo il portariviste Tom&Jerry in cuoio, per arricchire qualunque angolo della casa di carta stampata da leggere e da ammirare, ma anche di un complemento d'arredo degno di nota.